“Di fronte alle immagini che vedrete non dobbiamo assolutamente provare compassione perché la compassione non porta da nessuna parte. Compatire significa patire insieme, ma noi oggi non siamo qua per patire insieme, ma per compartire, che ha un significato ben diverso”. Le parole della varesina Antonella Benigna, che ha dato origine ad “African Dream Onlus”, un’associazione con progetti a favore delle popolazioni africane dell’Uganda e dello Zambia, sono chiare e coinvolgenti di fronte ad una platea attenta nel salone dell’Istituto De Filippi. Sta raccontando le forti motivazioni che l’hanno spinta su questa strada, iniziata con la vicinanza dello zio missionario comboniano, padre Enrico Colleoni. “Il bambino africano – riprende – non è meno fortunato del nostro e sicuramente non è meno felice. Quando attraverso i villaggi, appena fuori la missione di Chipata e guardo questi bambini sorridere sempre, nonostante la realtà che li circonda, ripenso alle immagini che ho appena lasciato in Italia: bambini che hanno la camera invasa da giochi e benessere , bambini che non sanno ringraziare, che cambiano le scarpe perché non più di moda. E allora mi domando: chi è più felice? Il bambino africano non ha la scelta delle scarpe, ma cammina felicemente a piedi nudi contatto con madre terra, ha una immensa manualità perché deve sopravvivere; per giocare con gli altri bambini usa il tatto, lo sguardo, il sorriso, la parola. Sa dire “Zigomo”, (grazie). Forse la felicità vera la si vive più qui che nei nostri paesi sviluppati. Con questa riflessione – ha continuato – vorrei invitarvi a sostituire la parola “compassione” con le parole “solidarietà”, “impegno”. Il nostro impegno non è quello di andare in Africa e cambiare il loro modo di vivere, ma intervenire laddove serve veramente, laddove ogni bimbo ha diritto ad andare a scuola, ad avere un medico, a nascere in un centro di maternità dove un parto non equivale alla morte della mamma e del bambino. In questo si riassume l’impegno di “African Dream Onlus”. Non vogliamo cambiare la felicità naturale di questi bimbi con una felicità tecnologica: vogliamo regalare loro la possibilità di istruirsi, creando e sostenendo le scuole. Quando una madre sa leggere, capirà quando il suo bimbo è malato, saprà curarlo, dargli le medicine adeguate e crescerlo nutrendolo in modo corretto”. Numerosi sono i progetti già realizzati dall’associazione. Ora l’impegno è rivolto a quello denominato “Accendi una stella, dai luce alla nascita”, dedicata a Francesco Ricciardi (1985 – 2004) che prevede la costruzione della Maternity Clinic Francesco Ricciardi a Kasenga a Chipata (Zambia). Chi volesse contribuire può fare una donazione a AFRICAN DREAM ONLUS. IBAN: IT 64 M 05428 50590 000000010251 BIC: BEPO IT.
Federica Lucchini