2023 – UNO STRAORDINARIO ANNO DI SPORT
di felice magnani
Mentre il mondo è attraversato da guerre, terrorismo e violenze d’ogni genere, lo sport ha rivendicato la propria bellezza, il diritto di portare una nota di entusiasmo e di spensieratezza nel cuore della gente comune, quella che continua a credere nell’energia salvifica delle discipline sportive. Il 2023 è stato l’anno dello sport italiano, un anno straordinario e imprevedibile, che si è presentato sulla scena europea e mondiale con atleti e atlete che hanno dimostrato quanto fosse fondamentale credere e praticare l’attività sportiva, quanto fosse importante ripulire il campo dalle oscenità umane e rimettere in pista quella voglia di vivere e di partecipare che solo lo sport agonistico è capace di dare. Un anno dunque in cui la vita si è ripresa la rivincita sulla morte, un anno in cui la vittoria morale ha dominato in senso assoluto sulle iniquità, tornando a far sorridere e a sperare un mondo, in particolare quello giovanile, spesso dispoticamente messo ai margini di una società che pensa più a ricevere che a donare, più a se stessa che alla rinascita di una dimensione umana capace di distribuire amore e comprensione. Si è trattato di uno sport già ampiamente conosciuto e apprezzato, ma reso ancora più agonisticamente stimato da uomini e donne che lo hanno preparato con quella dose di amore che sa ancora sorprendere e gratificare, se incontra chi lo sa coltivare in tutta la sua naturale forza e bellezza. Si è trattato di un agonismo che ha entusiasmato, che ci ha riportato a una dimensione molto umana della vita e dei suoi sentimenti, delle sue emozioni, della sua capacità di mantenere sempre attive le vibrazioni di un animo umano spesso prigioniero di autoritarie forme di assolutismo consumistico, dove spesso la volontà è impedita di esprimere ai massimi livelli la sua esuberanza, il suo desiderio di aprire le porte di una brillante rinascita di iniziative e di manifestazioni. Un 2023 ricco in tutti i campi dello sport. Non più solo calcio e ciclismo, ma spazi di straordinaria rilevanza sono stati riservati allo sci, all’atletica, alla scherma, all’arrampicata alpina, alla ginnastica ritmica a quella artistica, al volley, al tennis, agli sport maschili e a quelli femminili. Improvvisamente ci siamo resi conto di quanto la cultura sportiva italiana faccia ancora presa sui giovani del nostro paese, ci siamo resi conto ancora una volta che le vie della riconquista morale e sociale esistono e sono aperte a tutti, basta solo volere, credere, impegnarsi, creare le condizioni perché la bellezza possa ancora occupare un posto di prestigio nella nostra vita di esseri umani. Lo sport resta una bellissima via di pace e di speranza, una forza immensa che va distribuita e fatta coltivare, uno spazio di cui l’umanità ha soprattutto bisogno quando la realtà rischia di frantumarsi in spazi e operazioni senza senso, quando quel meraviglioso senso di responsabilità che ci contraddistingue sembra improvvisamente prendere il volo per altri liti, lasciandoci in balia di varie forme di autismo e di isolazionismo. Ci sono atleti che con il loro impegno e con le loro vittorie ci hanno fatto capire che la verità è dentro di noi, che bisogna saperla far uscir fuori, che l’essere umano può veramente dimostrare tutta la propria umanità, soprattutto quando il mondo intorno sembra spegnersi o appannarsi, quando l’entusiasmo sembra lasciare il posto a sconfinate depressioni. Basta osservarli quegli atleti vincenti quando dopo la vittoria esprimono al massimo livello la loro gioia, in molti casi con quella naturalezza e quella umanità che ci riporta indietro nel tempo, quando da ragazzini ci riempivano di gioia i goal che facevamo. La bellezza dello sport sta anche in questo, nel saper riconquistare quella giovinezza di attività e di pensiero che ci mantiene giovani, che ci aiuta ad affrontare con maggior spinta e coraggio i muri della vita, in particolare quelli della vecchiaia. E’ osservando la gioia e l’entusiasmo di “Gimbo” Tamberi, il sorriso di Federica Brignone, l’energia esplosiva di Sofia Goggia, l’emozione di Vittoria Bussi, il coraggio di “Pecco” Bagnani, la compattezza del Volley maschile e femminile, la nuotata distesa e incredibilmente forte di Thomas Ceccon, la pedalata di Filippo Ganna, l’esplosività della nostra staffetta, l’arrampicata sportiva di Matteo Zurloni, l’eleganza di Sofia Raffaeli, è con questi meravigliosi atleti e atlete che lo sport italiano ci invita a voltare le spalle al brutto che perseguita la nostra quotidianità, per aprire lo sguardo sul gesto atletico di chi scopre la bellezza della vita umana tutti i giorni, cercando di dimostrare che attraverso lo sport si può ancora coltivare positivamente quella parte della natura umana che regge con orgoglio e fierezza l’urto dei tanti problemi che attraversano oggi quella sana voglia di amare che ci caratterizza da sempre.
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