14a riflessione dall’Eremo di S. Andrea. 25/04/2021 (h. 17:00)
Ecco le provocazioni suscitate in me dalla Parola di Dio della celebrazione eucaristica di oggi:
1) UN INCONTRO E UN RAPPORTO NUOVO DIVENTANO LA CONSISTENZA DEL MIO “IO”
«Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano» (Vangelo).
Si stabilisce un rapporto personale unico tra ognuna delle “pecore” che il Padre ha dato a Gesù e la sua persona. Le pecore sono sue! Per questo ascoltano la sua voce (non quella degli estranei). È una voce che arriva al cuore di ognuna di loro! Gesù le conosce nel profondo. Sa cosa c’è nel loro cuore! Per questo la sua voce le attrae e lo seguono! Egli da loro la vita “eterna”, quella vera, quella che è più forte della morte! Nessuna andrà perduta! Nessuna potrà essere strappata dalle sue mani! È un rapporto unico e profondissimo!
2) UN LUOGO PRECISO DOVE QUELLA “PRESENZA” SI FA COMPAGNIA ALLA VITA
«Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane, e Paolo – che doveva partire il giorno dopo – conversava con loro e prolungò il discorso fino a mezzanotte… Spezzò il pane, mangiò e, dopo aver parlato ancora molto fino all’alba, partì» (Lettura).
Siamo al termine del terzo viaggio apostolico di Paolo – come ci viene narrato dagli Atti degli Apostoli. Paolo si trova a Tròade – una città dell’Asia Minore (attuale Turchia) che si affaccia sullo stretto dei Dardanelli – e vi si ferma sette giorni, prima di recarsi a Mileto, dal cui porto salperà per tornare a Gerusalemme.
A Tròade, l’ultimo giorno della sua permanenza, la domenica, si riuniscono con tutta la comunità per celebrare la S. Eucaristia. È un momento di un’intensità straordinaria! Il loro stare insieme si protrae per tutta la notte, fino all’alba (vorrebbero rimanere assieme ancora a lungo!). Conversano, Paolo esorta i fratelli, pregano, spezzano il pane… È la comunione cristiana, è il sacramento della Chiesa! Qui Gesù è permanentemente presente! Qui possiamo sperimentare la sua compagnia! «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18,20).
3) UNA COMPAGNIA GUIDATA
«Carissimo Timòteo, nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii di esempio ai fedeli nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza… Non trascurare il dono che è in te e che ti è stato conferito, mediante una parola profetica, con l’imposizione delle mani da parte dei presbìteri» (Epistola).
Timoteo, che Paolo chiama «suo vero figlio nella fede», è nato in Asia Minore. Convertito durante il primo viaggio di Paolo, fu da lui scelto come suo fidato collaboratore nell’opera di evangelizzazione. Lo manda in missione nelle chiese che ha fondato, per correggere errori e mettere pace. Non sono compiti facili: Paolo lo butta tra ogni sorta di problemi, errori, conflitti, aggravati da avventurieri, falsi profeti, pii confusionari. Lo manda a lottare! Dopo la prima carcerazione di Paolo a Roma, Timoteo prende la guida dei disorientati cristiani di Efeso, e diventa primo Vescovo di quella Comunità. Continuerà a guidare quella Chiesa fino al martirio.
Giovane, con una salute cagionevole… ma è una roccia come “pastore”. Testimone cristallino, saldo nella fede, sicuro nell’insegnamento!
Abbiamo tanto bisogno di “pastori” così, che diventino segno di Gesù Buon Pastore! Oggi è proprio la Giornata di preghiera per le Vocazioni di speciale consacrazione a Dio! Preghiamo perché anche nelle nostre Comunità Dio ci conceda la grazia della “chiamata” ai nostri giovani! Perché il loro cuore sia attento alla Sua voce e pronti a rispondervi!
4) LA VITA DIVENTA UNA DANZA
Anche perché – in questo modo – la vita diventa una “danza”, come recita magnificamente il Salmo responsoriale!
«Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi, mi hai fatto rivivere, perché non scendessi nella fossa… Hai mutato il mio lamento in danza, Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre».
Che cosa può desiderare più di questo un giovane dalla vita! Fu proprio ciò che mi affascinò quando mi sentii scelto, prediletto e chiamato da Gesù!
DON FABIO GIOVENZANA
Responsabile della Comunità Pastorale
“Sacra Famiglia” in Cocquio Trevisago