Duplice evento a Caldana di Coquio Trevisago domani, con l’inaugurazione, alle ore 21, del nuovo Salone teatro Soms, appena restaurato (l’edificio risale al 1909), e la presenza di uno dei migliori interpreti del pianismo di Franz Liszt, Gabor Fárkas, invitato a suonare dall’associazione “Magyar Haz”, casa ungherese, nata lo scorso anno in paese con volontari italiani e magiari. Ideatori della serata, promossa in occasione dell’Anno culturale Italia-Ungheria, il consolato generale magiaro, il Rotary di Sesto Calende e il sodalizio “Menta e rosmarino” di Caldana. Gabor Farkas, nato nel 1981, ha vinto nel 2009 a Weimar l’”International Liszt piano competition” e lo scorso anno il Premio Liszt, massimo riconoscimento artistico dello Stato ungherese, e ha suonato nelle principali città europee, nonché in numerose occasioni negli Stati Uniti e in Giappone.
Lei è considerato tra i migliori interpreti di Liszt: cosa l’ha portata ad avvicinarsi al musicista ungherese? Il sentimento nazionale, una vicinanza empatica, oppure solo il piacere “digitale” di eseguire le sue composizioni? «Ho incontrato Liszt attraverso la lettura delle sue opere, negli anni del conservatorio. Già da piccolo mi piaceva leggere le biografie dei musicisti, così mi è capitata quella di Liszt: era talmente entusiasmante che la divorai d’un fiato. Questo amore per Liszt l’ho conservato fino a oggi. È un tale maestro e personaggio da affascinare tutti i musicisti che vorrebbero conoscerlo o prendere esempio da lui. Molte sue composizioni sono un po’ “rompi dita” per noi pianisti, ma il piacere digitale appaga il senso di sfida».